Sobre el Artista
Attilio Lauricella è nato a Raddusa (CT) nell’agosto del 1953 e risiede a Torino dal 1959.
Si è formato attraverso gli studi classici della pittura, la frequentazione di studi d’arte , gallerie e musei.
Dopo le esperienza figurativa nei primi anni, si è sempre mosso nell’area della pittura e della scultura astratta dalla forte strutturazione e timbricità cromatica.
Dal 1972 partecipa alle esposizione della Promotrice delle Belle Arti di Torino.
Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero , in gallerie arte, fiere specializzate e musei.
Ha tenuto mostre a Cuneo, Atene, Aosta, Alba, Londra, Cagnes Sur Mer, Sestriere, Budapest, Bologna, Gant, Milano, Ginevra, Palermo, Udine, Pordenone, Torino, Genova, Firenze, Parma ecc
Le sue opere si trovano nelle collezioni della Fiat, Cariplo, Sanpaolo imi, Unicredit, Olivetti ecc..
Molti critici si sono occupati di lui, alcuni nomi: A Mistrangelo, D. Da Pra, M. Centini, M. Contini, G. Cordero, E. Bodini, A. Capri, P.Levi, S. Nota, P. Rossi, E Santese, A. Spinardi, E. Torriani, E. Bergamino, P. Mantovani.
Attualmente partecipa alla promozione di un gruppo di artisti astratti attraverso l’associazione it.ART di cui è fondatore e con la quale sono stati realizzati vari cicli espositivi. E' nel direttivo del Piemonte Artistico Culturale e collabora con varie associazioni fra cui Arte Città Amica.
Presentazione - it.ART
Studio: 10134 Torino, Via Buenos Aires 39
Tel. +39.011.3179526
Cell. +39.349.6373914
www.deny.it/attiliolauricella/
Commento di Giovanni Cordero
"Il dettato artistico di Attilio Lauricella si esprime attraverso una vasta gamma di sensibilita' cromatiche che sottoforma di tramature e schemi ripetitivi evidenziano una serie di rapporti ritmici di grande musicalita'.
In tutte le sue opere il grande protagonista e' il colore, anzi il colore sul colore, dove la modulazione luministica non avviene per trasparenze, ma per sovrapposizione, per stratificazione, per sedimentazione di toni su toni.
Ultimamente l'analisi spaziale dell'immagine, associata alla peculiare vocazione coloristica ed all'imaginazione compositiva di grande respiro, sembrano avviarsi sulla strada di una redifinizione del rapporto forma-struttura da prefigurare, nell'artista, un superamento dell'aniconico e dell'astratto in direzione di innovative allusioni figurali.
Infatti nella sua recente ricerca, le pennellate larghe e corpose pur succedendosi sempre con cadenze cariche di una scattante tensione metallica, e pur mantenendo vivo il raffinato accordo timbrico, (che contraddistingue le sue opere con una cifra ormai chiara ed inequivocabile), mettono, pero'in risalto una finezza grafica nuova ed originale.
Questa affiora come una trama segnica dai contorni netti, razionali: la costruzione diventa piu' rigorosa, acuta, meditata e la luminosita' della pittua assume raffinatezze e preziosita': quasi vibrazioni tipiche delle lacche e degli smalti orientali.
Torino, 4 febbraio 1995
Cenno critico dell'onorevole Enzo Ghigo
"La mostra di Attilio Lauricella allestita presso il Piemonte Artistico e Culturale di Torino segna in modo rappresentativo i venticinque anni d'attività dell'artista.
In questo lungo percorso, Lauricella si è dedicato alla ricerca astratta ed è stato animatore di tendenze artistiche, facendosi promotore di iniziative culturali, mostre e dibattiti.
Il pittore, che vive e lavora a Torino, città in cui sì è formato artisticamente, presenta nella sua personale una serie di lavori eseguiti negli ultimi anni.
Visitare la mostra di Lauricella significa entrare in un vivace mondo fatto di opere nelle quali si evidenziano elementi geometrici e gestuali, in un misto di istinto e razionalità, e composizioni svincolate da schemi fissi e ripetitivi, ricche di colori intensi".
Commento di Lillo Baglio
Che cosa sia il colore? A noi lo dice la natura, a noi la natura lo fa guardare.
Sappiamo che il colore nasce dalla luce, i ricettori cromatici, all'interno di nostri occhi, percorrono le vie nervose fino a raggiungere la mente di ognuno, gli impulsi vengono interpretarti.
Cosi nasce l'impressione cromatica.
Il colore si genera nell'occhio dell'osservatore costituendo un impressione sensoriale.
Nessuno meglio dell'artista sa, a proposito di impressione sensoriale, che ciascuno individuo percepisce un opera d'arte in modo differente e quando un opera d'arte è un turbine di colori danzanti, di colori urlati, pieni di furia provocatoria ma inoffensiva, ecco che l'io pittorico, seriale perciò dittatoriale, di Lauricella, restituisce all'osservatore la libertà della percezione e con essa la libertà dell'interpretazione dai e dei suoi colori.
La stessa persona può percepire, differentemente e liberamente, il colore in momenti diversi e in base al proprio stato d'animo, generando di volta in volta in se stesso sensazioni differenti.
Lauricella pittore informale, astrattista geometrico, ect.. definire la pittura di Lauricella è un esercizio secondario, esattamente come lo è definire un colore per cui è necessaria la distinzione tra tono cromatico, saturazione e luminosità.
Una realtà è certa: senza luce non esiste il colore!
Lauricella è dunque il pittore del paradosso nel senso che la sua pittura è insieme creazione e tautologia, la sua arte contiene, da una parte, la verità sovrannaturale della luce e insieme il mistero del colore, e dall'altra la fenomenologia delle sensazioni che il dipinto dell'artista ci procura e lo sguardo dell'osservatore, attraverso la mente emotiva, realizza.
Franco Campora
Solcare l’uscio dello studio di un pittore è come gettarsi in un mondo magico, fatto di sensazioni tattili, visive, olfattive e soprattutto di emozioni psichiche. Come nella fucina di un grande mago, l’artista crea, forgia nel fuoco sempre vivo della sua immaginazione, compone e disgrega, cuce e taglia, moltitudine d’idee, di concetti, di studi, che sul suo tavolo di lavoro divengono realii miracoli.
L’odore acre delle trieline, quello un po’ nauseante dei colori ad olio, i caleidoscopici lavori multiformi e coloratissimi appesi alle pareti del piccolo studiolo, stordiscono, annebbiano la mente, creano un senso di disagio misto al gran piacere dell’osservazione. Quasi come sotto l’effetto allucinogeno, il cuore si riempie di felicità, dandoci però una vertigine incontrollabile. . . . . .