A Anna Maria Guarnieri

A Anna Maria Guarnieri



Sobre el Artista


Anna Maria Guarnieri nasce a Sesto Fiorentino in provincia di Firenze, studia all'Istituto d'Arte dove apprende il bassorilievo e la pittura su ceramica, mentre le sue opere giovanili e le prime mostre risalgono al 1970. Oggi la pittura dell'artista si muove intorno al Simbolismo, condividendone in modo naturale e moderno il manifesto e dunque, in gran parte delle sue opere, cerca di rappresentare in una forma visibile e concreta, idee astratte come amore, odio, Dio, pietà, ecc. Aprendo la sua tavolozza, l'artista "archeologa" tira fuori i suoi tesori, "isole del tempo" che rimandano ad altri mondi, ad altre civiltà, ad altre ere. Ogni isola esce dalla valigia e come una bolla di sapone si libera nell'aria. Per un attimo in quella bolla torna la vita di un tempo che fu, ma l'attimo dopo l'ingranaggio gira, la bolla svanisce e compare un'altra isola del tempo, facendoci di nuovo sognare. Questo, è il ciclo perpetuo che ci racconta la Guarnieri in tutte le sue opere; nel suo mondo domina l'ingranaggio, simbolo del grande meccanismo che regola l'universo, dall'infinitamente grande, all'infinitamente piccolo, dal polo nord, ai tropici e all'equatore, dalla preistoria ad oggi. Secondo l'artista, siamo quello che le precedenti civiltà e i nostri avi ci hanno trasmesso, siamo toscani discendenti degli Etruschi, ma anche discendenti dei greci, dei vichinghi, dei persiani, degli egizi e di chissà quante altre civiltà. Tutti conoscono la legge di Antoine Lavoisier, "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma", ma pochi paiono vivere e agire veramente, ricordandosi di questa legge. Troppi sembrano vivere come se le risorse si creassero dal nulla, i nostri rifiuti si distruggessero nel nulla e tutto rimanesse sempre uguale, senza subire trasformazioni. Forse è per questo che la nostra artista tenta, con le sue originalissime pitto-sculture, di mostrarci quello che eravamo, perché in fondo, è mostrare quello che siamo. ALcune delle più significative mostre degli ultimi dieci anni: A AGOSTO 2011 mostra personale "Isole del tempo" presso il Centro Commerciale I GIGLI a Campi Bisenzio (FI); A LUGLIO 2010 mostra personale "Il Divino pulsare delle civiltà" presso le Scuderie Estensi di Tivoli (RM); A MAGGIO 2010 espone a Art Fair di Hangzhou (Repubblica Popolare Cinese); A SETTEMBRE 2009 espone a "Symbolica" presso il Castello Estense di Ferrara; A MAGGIO 2009 mostra personale "Tra Civiltà ed Evanescenze" presso il Palagio di Parte Guelfa di Firenze; A FEBBRAIO 2008 mostra personale "Il patrimonio dell'umanità: le civiltà" presso il Palazzo Cerretani di Firenze; A SETTEMBRE 2007 mostra personale "La dinamica delle civiltà" presso la Sala Peregrinatio, nel centro storico di Altopascio (LU); A GENNAIO 2007, "Sui binari dell'anima" grandissima mostra personale presso la Galleria l'Agostiniana in Piazza del Popolo - ROMA. L'artista ha esposto circa 50 opere della sua grande produzione; A GIUGNO 2006, personale dal titolo "Riciclando - il genio dell'universo" presso lo spazio espositivo di Villa Bandini (FI); A DICEMBRE 2005, grande partecipazione alla 5a edizione della Biennale d'arte Contemporanea di Firenze; A MAGGIO 2005, bella mostra antologica presso la sala Barna di Barcellona (Spagna); A OTTOBRE 2004 mostra "Antiche atmosfere d'arte Toscana" presso il museo di Carmignano (PO); A MAGGIO 2003 incredibile successo della personale presso le storiche stanze di Villa Rucellai a Campi Bisenzio; Ad OTTOBRE 2002 bellissima esposizione presso il Forum Nord di Nizza (Francia); Opere dell'artista sono esposte in permanenza, presso: Comune di Tivoli (RM) Presidenza del Consiglio Comune di Firenze - Palazzo Vecchio Palazzo Bastogi - Firenze Centro Commerciale I GIGLI - Campi Bisenzio (FI) Ospedale Nuovo S. Giovanni di Dio "Torregalli" - Firenze Sala consiliare Comune di Altopascio (Lucca) Estratti critici: ... Anche le pietre antiche di Anna Maria Guarnieri, pietre di case e muri cadenti, sono il potente ricordo visivo di un passato che si mostra ai nostri occhi in maniera prepotente. Sono pietre che suscitano in noi tanta nostalgia, tanta pietà per una storia lontana eppure presente davanti a noi, con tanta voglia di penetrare tra le fessure che legano le pietre e poter entrare nell’intimità stessa del passato conoscendone, finalmente, i segreti, proiettando noi stessi in una dimensione “altra” che però è viva dentro di noi, nelle pieghe più nascoste e nei reconditi ripostigli della nostra esistenza. Basta saperla riconoscere questa nuova dimensione, basta volerla leggere, ed ecco che un universo segnico si dischiude ai nostri occhi e ci fa amare ancora di più, più intensamente, il mondo e le cose. E’ questa, dunque, la magia dell’arte, la purezza catartica della pittura di Anna Maria Guarnieri. E’ una pittura colta, intrigante, che racchiude analogie e significati, sentimenti opposti ed emozioni nascoste che si annidano nei meandri di un simbolismo che prima nasconde e poi rivela la verità delle cose. Prof. Gerardo Pecci critico e storico dell'arte E’ l’animo dell’artista a dettare la partitura e l’opera appare sempre più pretesto per dar forma al dettato interiore, per fornire luogo di approdo alla ricerca introspettiva senza per questo rinnegare la visione reale, bensì con l’intento partendo da quella o dal ricordo che ne deriva, di riedificarla per renderla visione intimista ricca di patos e senso di mistero. Dunque siamo di fronte ad un’artista che si esprime attraverso simboli trasdotti dalla coscienza per mezzo dell’esperienza e ricondotti all’allusione dell’immagine colore per svelare essenze profonde del contemporaneo umano sentire. Anna Maria Guarnieri opera come un “Demiurgo”, il divino artigiano della visione Platonica: colui che contemplando le idee plasma la materia sul modello delle idee stesse, poi in realtà ne travalica il presupposto volendo pervenire ad un’ascesi, tale da rendere tutto non più rivolto all’oggetto, alla cosa, alla materia, né al dettaglio che la compone ma alla sensazione. E’ dal mondo dei sogni e della storia cui l’artista attinge, l’intento è di far emergere da nebbie di un passato spesso leggendario un senso di appartenenza di comunione glorificante. L’artista a mio avviso, nel gioco delle allusioni trasognate, punta l’indice nell’evidenziare ciò che era e ciò che oggi manca, quasi a dire che millenni di cultura, di civiltà di operosità, non possono essere dimenticati, avvolti nell’oblio, sepolti dalle polveri del tempo ma vanno dissepolti, ed è compito dell’artista far rivivere le luci del passato. Ridare senso alla storia induce a ripercorrerne gli insegnamenti a far nascere volontà di riflessione, che possono infondere nuove prospettive all’oggi. Forse da questa ricerca di scavo nasce l’esigenza del materico, che all’artista “archeologo”, serve come presupposto per l’indispensabile scavo simbolico, nella dura roccia delle coscienze. E’ in quel luogo da risvegliare e rianimare che riecheggiano bisogni veri, che inducono a nobiltà d’animo, ove il rimando alle civiltà sepolte, non è solo rifugiarsi nel passato ma presupposto per riformare il presente. Dott. Franco Bulfarini critico d'arte Non ci sorprende la terra, perché ci ha già rivelato ogni materia. La creta del mito erige le città e la leggenda fa da fondamenta. Dal libro aperto della storia passano i respiri delle epoche e le voci dei tempi lontani. Noi siamo come gli argonauti, alla ricerca del vello d'oro. E' quanto ci dice Anna Maria Guarnieri, argonauta del terzo millennio, navigante e scopritrice di tecniche che le danno la gioia del creare. Gesso, sfoglie di rame e colore, per creare una tridimensionalità, una profondità di campo, bagaglio di un viaggio infinito dentro al vello d'oro del mistero che giunge fino a noi. "TEMPUS REGIT ACTUM" e così, in ogni società descritta e fermata sulle tele dalla nostra, le ere reggono gli ingranaggi di codici e leggi, di costumi, diritti e morali. Tempo rettore degli atti, basamento di granito, stilòbate per proiezioni di colonne, sviluppi portanti di epoche erette. La direzione dell'oltre-nauta sensibilizza questa artista, come una preghiera od una civile e laica invocazione di luce. Prof.ssa Sandra Lucarelli poeta e critico d'arte Fugit irreparabile tempus: e fugge, dopo aver sgretolato una dopo l’altra le civiltà tanto care ad Annamaria Guarnieri, l’artista-archeologa, lasciando ad antichi orologi il compito di fissare sul calendario una realtà senza oggi né domani. Ma il “sole-ruota”, oltre ad essere capace di celebrare e al contempo polverizzare tutti i miti della storia, ha il compito di riportarci alle cose di ogni giorno, alla necessità di continuare a far girare gli ingranaggi che regolano il tempo della storia, a stabilire il bisogno che gli uomini sappiano prima o poi trasformarsi in fratelli. Una ruota, quella della vita, che macina tutti, belli e brutti, ricchi e poveri, ma che sta anche ad indicarci come il tempo leghi gli accadimenti delle nostre ed altrui esistenze, sgretolando certezze e civiltà, ma facendo nascere speranze e uomini nuovi. Nel tritacarne simbolico-intimista di Anna Maria Guarnieri, a dimostrazione che, alla fine, lo jing e lo jang devono per forza toccarsi, passano tutti i simboli della nostra civiltà: dal disco di Nebra ai re Incas, dai Moai di Rapa Nui all’etrusco Mastarna che regnò su Roma con il nome di Servio Tullio, dai babilonesi di Assurbanipal ad Akenaton, il faraone che introdusse il culto monoteistico di Aton, il dio-sole, ruota dell’universo. E il cerchio si chiude. Dott. Alberto Gavazzeni giornalista e critico d'arte Spesso ci si sofferma muti, sull’importanza che scaturisce quando un artista riesce ad unire tradizione e ricerca, identità e fantasia, cuore ed anima. Anna Maria Guarnieri, nella sua rigorosa indagine di senso, persegue ed incarna proprio questi aspetti interiori. E’ una di quelle artiste che, nata in seno ad una tradizione dalle caratteristiche nette e profonde, ha saputo percorrere con sensibilità e rigore una via del tutto personale ed originale; affiancandosi negli anni ad un simbolismo quasi arcaico, antico e remoto, aprendo la propria ricerca al dialogo tra arte e tempo e traducendo nella materia pittorica, la necessità di una riflessione su se stessa e sul proprio rapporto con la spazialità. Agli occhi e all’anima dell’artista la vita, oggi, ha regalato magici momenti d’infinito che ha saputo condividere con tutti noi in un linguaggio semplice ma colto, quasi accompagnandoci per mano, in luoghi che mostrano un desiderio di isolamento dal caos per rifugiarsi idealmente in quell’universo sommesso e scomposto che è la sua più accesa creatività. Un’arte, quella della Guarnieri, fatta col cuore che parte ed arriva al cuore; dove simboli e pensieri di antropologica memoria si fanno semplici allegorie di un mondo lontano ma vicinissimo. La Guarnieri affronta temi diversi rivisitando con sapiente intelligenza e sensibilità, fasi della storia delle civiltà arcaiche e moderne con la sua pratica artistica e la sua cultura profonda, avendo il merito di aver resuscitato diverse istanze pittoriche, riportando con semplicità la figurazione al centro narrativo, regalando nuova luce alle sue emozioni più vere. Nella pittura di Anna Maria Guarnieri, infatti, come incipit ereditato dal surrealismo, la narrazione induce il fruitore ad un’azione di riconoscimento e di auto-analisi di sé e del proprio spazio in un’atmosfera al limite dell’onirico. Il mito è rivisitato in chiave attuale ma mai banale, memoria di un passato che vive nel presente, dove ancora una volta, l’ordinario viene trasformato in straordinario. Il tempo, per l’artista, è sacro ed ogni istante serve a costruire quel piccolo patrimonio di ore buone che devono restare nella vita di ognuno di noi e danno senso ad un respiro. Dott.ssa Federica Giobbe scrittrice e critico d'arte Per ulteriori informazioni: http://www.pittart.com