Sobre el Artista

Roberto Bocchini nasce a Rimini nel 1965.

Appassionato di fotografia sin da adolescente, passando dallo studio dalle tecniche delle fotografiche più tradizionali fino a quelle digitali, ci svela ora in un ciclo di opere la sua irrequietezza tramutata in arte nel corso degli anni di sperimentazione e creazione. "

Da una comune lampada o un tergicristallo, amo indagare "oltre il confine delle cose", spogliare le forme del loro proprio significato per stravolgerne il contenuto, l'aspetto diviene ora, alieno.

Da ex fotografo appassionato di still-life, moda, naturalistica, architettura e arte, approda a trent'anni al linguaggio visivo.

Studio composizione, e psicologia del colore.

Pezzi di cartone, alluminio, vecchi computer, assemblati ad oggetti improbabili.

Verniciati, bruciati usati per proiettare vecchie diapositive.

Tutto quello che non appartiene, tutto quello che non esiste se non nella nostra mente.

“Sono lame, sono luci che vengono intrappolate nella tela, nelle vernici che poi vengono fissate dal computer.

E' ghiaccio che inizia a sciogliersi creando iridescenze, colature mescolate a lampi di flash che resta per sempre congelato in un'istante fotografico”

Roberto Bocchini was born in Rimini in 1965.

Passionate about photography since he was a teenager, moving from studying the techniques of the more traditional photographic to digital ones, he now reveals to us in a cycle of works his restlessness transformed into art over the years of experimentation and creation. ”

From an ordinary lamp or windshield wiper, I love to investigate “beyond the boundary of things,” stripping forms of their own meaning to distort their content, the appearance now becomes, alien.

As a former photographer with a passion for still-life, fashion, nature, architecture and art, he landed in his thirties in visual language.

I study composition, and psychology of color.

Pieces of cardboard, aluminum, old computers, assembled to unlikely objects.

Painted, burned used to project old slides.

Everything that does not belong, everything that does not exist except in our minds.

“These are blades, these are lights that are trapped in the canvas, in the paints that are then fixed by the computer.

It is ice that begins to melt creating iridescence, drippings mixed with flashes of flash that remains forever frozen in a photographic instant.”