Laura Maldarizzi

Laura Maldarizzi



About The Artist


Maldarizzi, è una giovane artista contemporanea, nata a Noci, in Puglia nel 1982. Mentre frequenta le scuole elementari, la sua bravura viene notata, e proposta a partecipare al concorso di disegno indetto dal WWF nel 1989, vincendo il 3° premio di riconoscimento, con la rappresentazione a matite colorate, di animali da preservare, i disegni saranno oggetto di pubblicazione per libri volti alla sensibilizzazione e preservazione della flora e fauna mediterranea. Frequenta scuole ad indirizzo umanistico e filosofico, mantenendo pur sempre vivo il suo interesse per l’arte, che matura convogliandosi nell’ architettura e nel design, si iscrive e si laurea in Architettura e Ingegneria presso l’università degli studi di Pescara. RICERCA STILISTICA Il lavoro la porta a viaggiare per poi stabilirsi a Milano nel 2014. Il suo campo di attività si avvicinerà maggiormente alla ingegneria e alla meccanica, di parallelo, i suoi interessi artistici prendono una strada meno definita, in una direzione parallela alla architettura, la produzione artistica convoglia nel disegno dal vero di opere architettoniche, studi stilisti, rappresentazioni geometriche, e metodologie della ricerca. Da liceale, Frequenta corsi di grafica, di installazione e scenografia teatrale, nel frattempo produce opere d’ arte pittorica e prende parte a concorsi scolastici, e successivamente, dopo il conseguimento della laurea, ad esposizioni di arte contemporanea e a diversi concorsi a premi come “XXI EDIZIONE CONCORSO INTERNAZIONALE DI PITTURA E SCULTURA, PREMIO G.D’ANNUNZIO” indetta dal MU.MI MUSEO., di Arte Moderna e Contemporanea, Edizione 2013, ricevendo un riconoscimento in premio per il terzo posto classificato, 3° PREMIO ex-aequo “Coppa Sen. Paola Pelino” per l’opera «FLOWER IN THE WIND», e all’ Arte Lagun Prize 8°edizione 2014, aggiudicandosi una pubblicazione del quadro «SUBURBAN CITY». Le sue opere, sono legate alla realtà esteriore, volta a cogliere gli effetti luministici e coloristici, che rendono piacevole e interessante uno sguardo sul mondo esterno. La pittura però non è totalmente tesa al piacere del senso della vista, ma ad una interpretazione meno palesata, Laura sposta la visione dell’occhio dall’ esteriorità all’ interiorità più profonda dell’anima, un atteggiamento che diventerà elemento primordiale di ricerca e di sua rappresentazione negli anni a venire. L’ arte ad un certo punto diviene una forma intima e privata, si distanzia dalla vanità espositiva, e sviluppa un’arte introspettiva, sentendosi estranea ad esposizioni e pubblicazioni. Questo è conseguenza di una necessità di innescare con l’arte un rapporto di espressione di stati d’ animo, emozioni, distacco dalla realtà. Laura si distanza dal rappresentare la realtà dei paesaggi e degli elementi naturalistici, spinge la sua ricerca verso la rappresentazione di questi attraverso un linguaggio visuale di forme, ricerca un uso del colore e delle linee con lo scopo di creare una composizione che possa esistere con un grado di indipendenza delle referenze visuali. Nella sua pratica artistica riporta i concetti di composizione e progettazione, esulando tali concetti dalla rappresentazione oggettiva in una trasposizione concettuale, con lo scopo di creare una composizione pittorica, che esprima l’esistere del grado di indipendenza dalle referenze visuali del mondo e di dipendenza dalle referenze della sfera umanitaria più intima. Così Lo spazio contemporaneo è una realtà che si sviluppa su di un’unica dimensione, estranea all’ attraversamento della luce e delle proiezioni che essa nella realtà genera. Dipinge luoghi in cui l’uomo è fisicamente estraneo ai fatti, ma emotivamente partecipe. In questo nuovo percorso, la sua arte si focalizza nello studio della tensione tra la normalità e la suggestione, investigando i criteri attrattivi e necessari volti ad esprimere concetti mentali, frutto di elaborazione emotiva di esperienze, deduzioni del suo vissuto. Si interessa al superamento dei confini delle forme e dei corpi, tale superamento rende un corpo indistinguibile dagli altri, a rivelare il conflitto tra differenze di apparenza naturale e standard ideologico. Il pensiero che da movimento alla sua ricerca stilistica è dettato dal fatto che mettendo in antitesi, gli elementi di realtà convenzionale con la realtà interiore è qui che si genera l’empatia dell’opera. In questa ricerca, l’espressione artistica è volta a cercare la esteriorizzazione di se stessa, del pensiero maturato ed elaborato, del ragionamento dedotto, e della comprensione della sua profonda natura, il fine è l’accettazione, piacersi per piacere, comprendersi per comprendere. Le emozioni, i pensieri costruttivi, gli stati d’ animo, il frutto delle esperienze di vita, vengono elaborate e poi espresse in similitudini con la realtà delle cose materiali, e naturali, come poemi, come aforismi, come metafore. Allo stesso modo, Le forme esprimono una decostruzione e riprogettazione, come seguito della somatizzazione ed elaborazione delle stesse, con una chiave di lettura metaforica non palesemente manifestabile. In questa ricerca, le sue opere astratte esprimono complessità di insieme, un audace andamento di forme riprogettate, vibranti, e in equilibrio tra astrattismo ed espressionismo, che ricercano la volontà di evocare una grande varietà di associazioni. Nella rappresentazione così come nella tecnica, vi è La negazione dei volumi, delle profondità, delle terze dimensioni, la composizione finale, si sviluppa attraverso la sovrapposizione e l’accostamento, di linee e forme geometriche piatte e non convenzionali, accentuate dall’ uso del colore saturo, come innesco emotivo. Il piano ortogonale ed unico, ne enfatizza le opportunità della trasformazione, questo in contrapposizione, a pennellate veloci, sfumate e con colori contrastanti, volte ad accentare l’ uno e l’ altro aspetto, in un rapporto di interazione, teso ad un risultato finale di un complesso equilibrio finito, sintesi dell’ espressione di quello che si è e dello stesso suo opposto, in piena espressione della convinzione che noi siamo una “cosa” ed esattamente anche il suo opposto